Pensieri liberi #2
- Laura Fuzzi
- 4 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min
Quest'anno è stato tutto nuovo.
Non ho pensato solo a me stessa, ma alla mia nuova famiglia e un tipo di routine che è completamente cambiata.
In questi mesi mi è stata fatta spesso la stessa domanda:
"Ma Tralla, come fai a fare sempre tutto?"
La verità? Non ci riesco.

Ho concluso la maternità obbligatoria a inizio febbraio e sono tornata subito a lavorare. Per certi aspetti non vedevo l'ora, per altri è stato durissimo. No non è post su quanto sia faticoso essere genitori: so lo sei, lo sai.
La rivoluzione totale dei ritmi è arrivata solo a settembre quando è iniziato il nido. Si, perché il nido, per noi, è stato una salvezza.

Ho ripreso ad accettare lavori con ritmi quasi normali, lasciando però degli spazi vuoti per le inevitabili malattie, perché se c'è una cosa che si sa è che il primo anno di nido si ammaleranno tantissimo: quando hai cinque giorni buoni, sai già che al sesto non ci arriva.
E infatti è quello che sta succedendo. Ci si organizza, si incastra tutto, si improvvisa quando serve...
Ma la parte più difficile è stata un'altra: rendermi conto che avevo lasciato "spazi vuoti" solo per Erede. Non per me.

Da settembre mi ammalo in continuazione. Febbroni che mi inchiodano a letto, non entro del merito delle gastroenteriti e raffreddori infiniti.
E allora com'è che da fuori sembra che io faccia mille cose?
Perché non sono sola. Siamo in due, ci spalleggiamo come possiamo. Dove non arriviamo chiediamo aiuto, altre volte si rimanda, si rallenta, si rinuncia.
Ho scelto di accettare solo lavori brevi, gestibili e compatibili con questo momento.
La verità è che faccio meno rispetto alla mia vita precedente e va bene così.
I tempi più lenti mi stanno insegnando a stare nel presente e non troppo proiettata nel futuro. A godermi le piccole cose, ma questa volta per davvero.

I progetti personali sono quelli che ne soffrono di più. Fatico a stare sui social ma non mi interessano neanche più come prima. Ci sono tavole di un libro illustrato e di un fumetto che prendono polvere sulla mia scrivania...
Non riesco a fare tutto. Condivido solo i risultati.
È più facile mostrare ciò che è arrivato a compimento piuttosto che tutto quello che avrebbe potuto essere.
Ed è così che, spesso, sembra che io faccia tutto.
È un illusione raccontata bene.








Commenti